Sistema C.R.C.

 

Il reperto tecnico, sia esso espletato con metodo di-retto o con telemetodo, permette di ricavare un quadro analitico dei monomi di squilibrio in atto, in eccedenza e in carenza (malattie), e dei complementi (rimedi) utili al ripristino dell'equilibrio. La tecnica di rivelazione e valutazione si avvale di misure, e le misure sono annotate con numeri. Per il metodo CRC, dunque, i nomi costituiscono una semplice relazione esteriore per consentire ai cultori del metodo classico (medici, biologi, chimici, etc.) di comprendere il linguaggio radiobiologico. I monomi di squilibrio - se ciò è richiesto dalla si-tuazione o dal medico sperimentatore - possono essere trattati anche radiobiologicamente, cioè mediante azione istrumentale. Poiché la condizione di isoenergismo è data dal monomio x + - yo, è d'uopo agire per decelerazione (caso x + y n) e per accelerazione (caso x - y n) radionica (in appoggio alla terapia ordinaria), te-nendo conto dei valori complementari e profittando del fatto che l'azione istrumentale può essere stabilizzata, entro certi limiti, mediante collaborazione radio-osmoti-ca, la quale consiste nella applicazione (in determinati punti esterni della massa biologica) di seta-colorata ad azione complementare pre-calcolata con il sistema CRC. La scoperta del fenomeno radio-osmotico è dovuta al Callegari (1946-47): ogni variazione di campo endo-geno si trasmette induttivamente anche allo esterno della massa biologica, in particolari zone (placche dermiche o antenne periferiche) ben definite. Il fenomeno ha la caratteristica della reversibilità, per cui agendo mediante filtri d'onda (sete colorate) su tali antenne periferiche, in funzione complementare, si agisce indirettamente an-che sul campo endogeno corrispondente. Il fenomeno ra-dio-osmotico cessa automaticamente non appena il cam-po ha recuperato la condizione d'isoenergismo (x+ -yo).